Descrizione
INTERVISTA LIVE
Durata del Webinar 3 Ore
Come ogni altra forma di vita, l’essere umano tenta di preservare la propria esistenza. A differenza di molte altre forme di vita, tuttavia, l’uomo ha molteplici bisogni (inconsci) e desideri (consci). Facciamo di tutto, ad esempio, per riuscire a mangiare, bere, rilassarci, dormire, esplorare, creare legami di attaccamento, amare, fare l’amore, comprendere. Se minacciati, ci spaventiamo, fuggiamo, ci congeliamo, attacchiamo, ci “fingiamo morti”. Se ci sentiamo fragili, bramiamo il potere. Integrare tutti questi desideri è un’azione estremamente complessa.
Ricorriamo all’azione (cioè siamo attivi) quel tanto che basta per ottenere ciò che può servirci, oppure per evitare o sbarazzarci di ciò che può danneggiarci. Quando, invece, delle forze esterne agiscono su di noi più di quanto possiamo agire su di loro, subiamo una passione. In simili circostanze, siamo passivi, cioè sottoposti all’influenza di cause esterne attive. Quando agiamo, acquisiamo potere d’azione e proviamo un senso di gioia. Quando falliamo, perdiamo questa abilità e proviamo un senso di tristezza.
Benché una grave minaccia alla nostra esistenza e al nostro benessere richieda un’azione da parte nostra, potremmo trovarci, invece, a subire una passione.
L’ignoranza implica il fatto di ignorare i pericoli e le loro conseguenze. Questa prima forma di passione include comportamenti come l’ingenuità, la sottovalutazione del pericolo o la minimizzazione del rischio, la tendenza a guardare dall’altra parte.
La seconda forma di passione, la fragilità, si riferisce all’essere e al sentirsi confusi, sopraffatti, impotenti, feriti. Si manifesta, tra le altre cose, sottoforma di paura, panico, preoccupazione eccessiva, tentativi di difesa inefficaci o inefficienti.
Una terza forma di passione riguarda il controllo emotivo, le manifestazioni di potere, come ad esempio accusare qualcuno (altre persone, altre nazioni) o qualcosa (come le antenne del 5G); utilizzare affermazioni associate all’autorità (“manteniamo la calma, abbiamo il controllo”); favorire i propri interessi personali o nazionali a discapito di interessi di ordine generale; inventare una teoria complottista; sfruttare illecitamente un’occasione per guadagnare potere politico o entrare in guerra.
Il trauma rappresenta una profonda perdita del potere di azione e si manifesta solitamente sottoforma di “trinità”: ignoranza, fragilità e controllo emotivo (dentro e tra gli individui, le istituzioni, le nazioni).
La guarigione implica una progressione dalla passione all’azione e, in particolare, una maggiore capacità di agire seguendo la ragione. Agire razionalmente implica un desiderio di ordine superiore, nonché uno sforzo creativo per integrare molteplici bisogni e desideri. Dinnanzi a minacce globali, come i coronavirus, l’inquinamento, il cambiamento climatico e l’avidità sconfinata, è necessario rendersi conto che, alla fine, promuovere empatia, compassione, solidarietà e collaborazione – a livello interpersonale e internazionale – è nell’interesse di tutti. Mettere in atto azioni guidate dalla ragione è tanto difficile quanto urgente. Per far fronte a una sfida particolarmente complessa, è necessario un processo di apprendimento che ha inizio durante l’infanzia. Diversamente dalle competenze accademiche, che possiamo acquisire, in misura significativa, con il supporto di appositi dispositivi tecnici, agire seguendo la ragione richiede un apprendimento di tipo sociale. Questa consapevolezza dovrebbe spingerci a ideare e diffondere un sistema educativo più appropriato.
Durante il webinar, Ellert Nijenhuis analizzerà il modo in cui gli individui, le istituzioni e le nazioni tendono a reagire quando si trovano ad affrontare una grave minaccia. Questo genere di minacce richiedono un’azione efficiente; tuttavia, potrebbero dar luogo a risposte inadeguate (le passioni), che implicano pattern relativi all’ignoranza, alla fragilità e al controllo (emotivo). Più il potere causale della minaccia surclassa il potere di azione di coloro che vedono minacciata la propria esistenza mentale e fisica, più questa “trinità del trauma” diventa dominante. Acquisire maggiore potere di azione ai tempi della pandemia da coronavirus e, più in generale, dinnanzi a qualsiasi altra grave minaccia, richiede la capacità di agire seguendo la ragione. Durante il webinar, questo concetto verrà esaminato in maggiore dettaglio.
Ellert R.S. Nijenhuis, Ph.D., è uno psicologo, psicoterapeuta e ricercatore che, per oltre trent’anni, si è occupato della diagnosi e del trattamento di pazienti gravemente traumatizzati. I principali ambiti su cui scrive e tiene svariate presentazioni sono la dissociazione trauma-correlata e i disturbi dissociativi. Il Dott. Nijenhuis ha avviato uno studio bio-psicologico sui disturbi dissociativi complessi, di cui continua ad occuparsi. Inoltre, lavora come consulente presso Clienia Littenheid, in Svizzera. Le sue pubblicazioni teoriche, scientifiche e cliniche comprendono: “La Dissociazione Somatoforme” (edito da Astrolabio Ubaldini); “Fantasmi nel sé. Trauma e trattamento della dissociazione strutturale” (edito da Raffaello Cortina Editore), di cui è co-autore insieme a Onno van der Hart e Kathy Steele. I primi due volumi della recente trilogia “The Trinity of Trauma: Ignorance, Fragility, and Control” sono stati pubblicati nel 2015, mentre il terzo volume “Enactive Trauma Treatment” è stato pubblicato nell’aprile del 2017. Nel 2004, è stato nominato Cavaliere dell’Ordine del Leone dei Paesi Basi dalla Regina Beatrice dei Paesi Bassi, per il suo straordinario contributo agli studi sul trattamento dei soggetti cronicamente traumatizzati. Il Dott. Nijenhuis è stato, inoltre, uno dei fondatori della European Society for Trauma and Dissociation. A questo proposito, ha ricevuto numerosi riconoscimenti – tra cui il Lifetime Achievement Award – da parte della International Society for the Study of Trauma and Dissociation.
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