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Video Registrazione Webinar Serie 2 sul Trattamento del Trauma Psicologico – Ed Tronick, Vittorio Gallese, Ruth Lanius, Janina Fisher, Deb Dana

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5 live Webinar con la traduzione di una interprete professionista

 

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Descrizione

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PRIMO LIVE WEBINAR – Venerdì 4 settembre, 17:00-20:15,

JANINA FISHER,

“Rendere la Psicoterapia virtuale un’esperienza relazionale”

Spesso, clienti e terapeuti ritengono che il contatto di persona sia una condizione imprescindibile per la creazione della relazione terapeutica e della connessione. Tuttavia, in un mondo in cui il coronavirus impone il rispetto del distanziamento sociale, questo punto di vista non è di grande aiuto. L’incapacità di sentirsi emotivamente connessi all’interno di uno spazio virtuale non è causata dalla terapia online, ma ha origine dal fallimento della permanenza dell’oggetto all’interno delle relazioni di attaccamento precoci. La permanenza dell’oggetto ci permette di interiorizzare le persone più vicine a noi e di avere la certezza che a quest’ultime importi di noi anche se siamo distanti da loro o quando vi è un cambiamento dello stato emotivo. Anziché focalizzarci sul senso di perdita e sulla delusione, possiamo servirci di questa situazione difficile per aiutare i nostri clienti a sviluppare un maggiore senso di permanenza dell’oggetto.

 

Janina Fisher

psicologa clinica e psicoterapeuta, è vicedirettrice del Sensorimotor Psychotherapy Institute e ha lavorato presso il Trauma Center, fondato da Bessel van der Kolk. Nota per la sua competenza come clinica, autrice e oratrice, è stata anche presidente della New England Society for the Treatment of Trauma and Dissociation e docente alla Harvard Medical School. Nelle nostre edizioni ha pubblicato Psicoterapia Sensomotoria. Interventi per il trauma e l’attaccamento (con P. Ogden, 2016).

Autrice del libro Guarirela Frammentazione del Sé edito da Raffaello
Cortina Editore

 

SECONDO LIVE WEBINAR – Venerdì 18 settembre, Seconda serie sul trauma, 16:00-19:15,

ED TRONICK,

Creazione di significato su molteplici livelli, regolazione relazionale e stress

L’importanza fondamentale della creazione di significato per gli esseri umani – sia rispetto a sé stessi in relazione al mondo umano e a quello inanimato, che rispetto alla relazione con il proprio Sé – è esemplificata con chiarezza dal paradigma del volto immobile o Still-Face. Le scoperte relative al paradigma Still-Face hanno dimostrato che la creazione di significato è un processo dinamico, che coinvolge molteplici strutture cerebrali, nonché diversi sistemi psicobiologici e neurosomatici. Se, da un lato, i significati possono – e, di fatto, sono – creati a livello endogeno, dall’altro lato è opportuno sottolineare che, solitamente, i significati vengono co-creati insieme a un altro soggetto all’interno di uno scambio attivo di informazioni. Tale scambio è caotico: è caratterizzato, infatti, dalla presenza di abbinamenti di significati talvolta male assortiti, nonché dalle relative riparazioni.

Una creazione di significato eseguita con successo determina un’espansione della coscienza e genera legami di attaccamento e relazioni, nonché resilienza e fiducia. Al contrario, un fallimento relativo alla creazione di significato riduce e comprime la coscienza, generando sfiducia e fragilità. Per chiarire ulteriormente tale concettualizzazione, durante il webinar sarà illustrata l’attività di ricerca condotta da Ed Tronick sugli esseri umani in molteplici ambiti, tra cui la genetica, la fisiologia, le emozioni, l’epigenetica, la relazione caretaker-bambino e le interazioni in età adulta. A questo proposito, saranno presentati esempi tratti dal suo nuovo libro (“The Power of Discord: Why the everyday ups and downs of relationships are the secret to building intimacy, resilience and trust“). Durante il webinar saranno mostrati, inoltre, filmati relativi al paradigma Still-Face negli infanti, nei bambini e negli adulti, in modo da approfondire ulteriormente gli argomenti trattati.

Dal punto di vista clinico, i partecipanti impareranno:

  1. Come avviene la creazione di significato all’interno di molteplici sistemi psicobiologici o neurosomatici che operano al di fuori della consapevolezza.
  2. Che una terapia realmente efficace implica la necessità di lavorare con molteplici sistemi anziché con un’unica modalità; impareranno, inoltre, che anche una modalità “manualizzata” potrebbe presentare un meccanismo di azione sconosciuto.
  3. Che il processo caotico – basato sull’alternanza tra accoppiamenti ben assortiti, mal assortiti e riparazione – relativo alle interazioni (compresa quella terapeutica), è il meccanismo all’origine del cambiamento e della crescita.
  4. A valutare una possibile concezione del “trauma” come conseguenza di un fallimento cronico, ininterrotto, della riparazione, anziché come risultato di eventi traumatici.
  5. Che un lavoro terapeutico di successo implica necessariamente fallimenti e opportunità di riparazione, affinché l’individuo cambi il significato che attribuisce a sé stesso rispetto al mondo animato e inanimato.

Ed Tronick

È un Neuroscienziato dello sviluppo e uno Psicologo clinico, nonché un Ricercatore e un Docente di fama mondiale, riconosciuto a livello internazionale per il suo lavoro relativo allo sviluppo neuro-comportamentale e socio-emotivo dei neonati e dei bambini, ma anche per i suoi studi sulla genitorialità negli Stati Uniti e in altre culture e, infine, sulla salute mentale nell’ambito della relazione infante-genitore. Tra le diverse cariche da lui ricoperte, il Dott. Tronick è Professore Emerito di Psicologia presso la University of Massachusetts, Boston, dirige l’UMB Child Development Unit e collabora come docente universitario con la Harvard School of Public Health and Human Development presso la Harvard School of Education. Nel corso della sua lunga carriera, il Dott. Tronick è stato autore e coautore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche, ha pubblicato 3 libri e ha contribuito alla realizzazione di numerosi video relativi allo sviluppo infantile. Conosciuto come Relatore in tutto il mondo, Ed Tronick è particolarmente noto per aver ideato il paradigma Still-Face (o paradigma del volto
immobile), divenuto un prototipo sperimentale standard per lo studio dello sviluppo socio-emotivo in ambito pediatrico, psichiatrico, clinico, infermieristico e nella psicologia dell’infanzia. I suoi studi sull’utilizzo del paradigma Still-Face hanno rivoluzionato la concezione relativa alle capacità emotive e alle abilità di coping dei neonati, nonché la comprensione degli effetti che fattori quali l’ansia o la depressione materna hanno sullo sviluppo socio-emotivo del neonato.

 

 

TERZO LIVE WEBINAR – Venerdì 9 ottobre, Seconda serie sul trauma, 16:00-19:15,

RUTH LANIUS,

Superare i momenti più difficili nel trattamento del trauma: verso la reintegrazione del Sé

Durante il webinar saranno analizzate – da un punto di vista clinico e neurobiologico – le principali sfide che i terapeuti si trovano spesso ad affrontare nell’ambito del trattamento del trauma. Attraverso numerosi esempi di casi clinici, saranno descritte diverse strategie pratiche per gestire queste difficoltà. Inoltre, saranno presentati e dimostrati, ancora una volta attraverso esempi clinici, specifici interventi terapeutici integrativi finalizzati a reintegrare il Sé attraverso la risoluzione dei sintomi più importanti, come il rivivere flashback, l’udire voci dissociate, l’automutilazione e l’incapacità di tollerare le emozioni positive. La capacità di intervenire più efficacemente su questi sintomi così difficilmente gestibili aiuterà i terapeuti a sentirsi più competenti e a ridurre il rischio di burn-out.

Obiettivi formativi del webinar del 9 ottobre

1. Descrivere casi clinici che fungano da esempio e aiutino i terapeuti a gestire – adottando un approccio integrativo – comportamenti sintomatici come il rivivere flashback, l’udire voci dissociate, l’automutilazione e l’incapacità di tollerare le emozioni positive.

2. Esaminare in che modo queste tecniche terapeutiche possono ridurre il rischio di burn-out nel terapeuta.Ruth Lanius,

 

Ruth Lanius

MD, Ph.D., è docente di Psichiatria nonché Direttrice del centro di ricerca sul Disturbo da stress post-traumatico (DSPT) afferente alla University of Western Ontario. È stata la fondatrice di due servizi sullo stress traumatico, specializzati nella ricerca e nel trattamento del DSPT e dei disturbi ad esso associati. È titolare della cattedra Harris-Woodman di Medicina mente-corpo presso la Schulich School of Medicine and Dentistry della University of Western Ontario. I suoi interessi di ricerca vertono sulla neurobiologia del DSPT e sullo studio degli esiti del trattamento, realizzato mediante l’analisi di metodi farmacologici e psicoterapeutici diversi. Ha pubblicato oltre 150 articoli e capitoli di libri sullo stress traumatico, ed è attualmente beneficiaria di vari finanziamenti federali. Inoltre, tiene regolarmente conferenze sul DSPT a livello nazionale e internazionale. Di recente, ha pubblicato il suo ultimo libro Healing the traumatized self: consciousness, neuroscience, treatment (tr. it., La cura del Sé traumatizzato, Fioriti Editore, 2017), di cui è coautrice insieme a Paul Frewen.

 

QUARTO LIVE WEBINAR – Venerdì 30 ottobre,  16:00-18:00, 

VITTORIO GALLESE

L’impatto del trauma in età giovanile sul riconoscimento e la regolazione delle emozioni: Il lavoro svolto in Sierra Leone

 

Vittorio Gallese

È Professore Ordinario di Fisiologia presso il Dip. di Neuroscienze dell’Università di Parma, Adjunct Senior Research Scholar al Dept. of Art History and Archeology, Columbia University, New York, USA e Professor in Experimental Aesthetics all’Institute of Philosophy della University of London, U.K. E’ coordinatore del Dottorato di Ricerca in Neuroscienze e Direttore della Scuola Dottorale di Medicina e Chirurgia nell’Università di Parma. Neuroscienziato, tra i suoi contributi scientifici principali vi è la scoperta assieme ai colleghi di Parma dei neuroni specchio, e l’elaborazione di un modello neuroscientifico dell’intersoggettività, la teoria della simulazione incarnata. Ha lavorato e insegnato nelle Università di Losanna, Tokyo, Berkeley e Berlino. E’ autore di oltre 230 lavori scientifici su riviste e libri internazionali, di due libri in qualità di autore e di tre libri in qualità di curatore. Ha ricevuto la George Miller Fellowship dalla University of California at Berkeley nel 2001, il Premio Grawemeyer per la Psicologia per l’anno 2007, il Doctor Honoris Causa dall’Università Cattolica di Lovanio, Belgio nel 2010, l’Arnold Pfeffer Prize for Neuropsychoanalysis a New York nel 2010, il Premio Musatti della Societa Italiana di Psicoanalisi nel 2014, la Kosmos Felloship dalla Humboldt Universität di Berlino e la Einstein Fellowship alla Berlin School of Mind & Brain della Humboldt University per il periodo 2016-2018.

 

QUINTO LIVE WEBINAR, SABATO 14 NOVEMBRE  16:00-19:15,

DEB DANA  

Creare una storia di sicurezza: una guida polivagale alla connessione

Il sistema nervoso autonomo svolge un ruolo di cruciale importanza nella nostra vita quotidiana, incidendo in modo potente sulle nostre esperienze relative alla sicurezza e influenzando la nostra capacità di connessione. La Teoria Polivagale descrive i diversi circuiti autonomici all’origine di determinati comportamenti e credenze, consentendoci di comprendere, inoltre, i percorsi corpo-cervello che determinano la nascita della nostra personale storia di sicurezza e di sopravvivenza.

Oggi sappiamo che il trauma blocca lo sviluppo della regolazione autonomica e incide     profondamente sul sistema nervoso, inibendone la capacità di connessione e determinando lo sviluppo di pattern di protezione. Per molti clienti, gli stati di attacco/fuga e collasso sono frequenti, intensi e prolungati, mentre lo stato relativo alla sicurezza e alla connessione risulta elusivo. Utilizzando una mappa aggiornata del sistema nervoso autonomo possiamo, quindi, giungere a una nuova comprensione dei pattern post-traumatici che caratterizzano l’iperattivazione, l’ipervigilanza, la disconnessione e l’insensibilità, nonché aiutare efficacemente i nostri clienti ad abbandonare le loro risposte adattive finalizzate alla sopravvivenza, accedendo a quello stato di sicurezza – regolato dal sistema nervoso autonomo – necessario per il successo del trattamento terapeutico.

Un approccio alla terapia guidato dalla Teoria Polivagale offre al terapeuta una serie di strategie volte a identificare e interrompere i pattern protettivi a cui ricorre abitualmente il cliente, facilitando lo sviluppo di abilità che gli consentano di vivere – e di “assaporare” pienamente – le esperienze relative alla sicurezza. Se parliamo la lingua del sistema nervoso, possiamo aiutare i nostri clienti a sintonizzarsi, in modo sicuro, sui propri stati autonomici, a rimodellare il proprio sistema nervoso, nonché a riscrivere la storia traumatica che ognuno di loro porta con sé, all’interno dei loro percorsi autonomici.

 

Obiettivi formativi del webinar

Al termine del webinar, i partecipanti saranno in grado di:

  • Applicare i tre principi organizzativi della Teoria Polivagale al proprio lavoro clinico;
  • Utilizzare la “mappatura” autonomica (autonomic mapping) durante le sedute cliniche.
  • Utilizzare il Sistema di Coinvolgimento Sociale come fonte di co-regolazione durante le sedute cliniche.

 

Deb Dana, LCSW, lavora in ambito clinico e come consulente specializzata nel trattamento del trauma complesso. Oltre all’attività di consulenza svolta per conto del Traumatic Stress Research Consortium del Kinsey Institute, la dott.ssa Dana collabora come consulente clinico anche con Khiron Clinics e Unyte. Deb Dana ha ideato, inoltre, un programma specifico di formazione clinica, a cui ha dato il nome di Rhythm of Regulation (il ritmo della regolazione) ed è una relatrice di fama internazionale, intervenuta spesso sul ricorso alla Teoria Polivagale per informare il lavoro terapeutico con i sopravvissuti al trauma. Infine, è autrice di “The Polyvagal Theory in Therapy: Engaging the Rhythm of Regulation” (Norton, 2018); “Polyvagal Exercises for Safety and Connection: 50 Client-Centered Practices” (Norton, 2020); “Befriending the Nervous System”(Sounds True, 2020), co-editrice di “Clinical Applications of the Polyvagal Theory: The Emergence of Polyvagal-Informed Therapies” (Norton, 2018) e creatrice di “Polyvagal Flip Chart” (Norton, 2020).

 

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